Anche tu molto probabilmente ti riconosci nella categoria di persone che ha (quasi) sempre lo smartphone in mano.
Che sia per motivi lavorativi o per semplice incapacità di staccarsi dal mondo social e da whatsapp, gli utenti smartphone sono un importante caso di analisi di quello che può essere lo sviluppo del digital nei prossimi anni. Possiamo facilmente intuire che web e mobile diventeranno sempre più una cosa sola: ma che parte giocheranno l’audio e l’udito in tutto questo?
Contenuti audio: l’odiata pubblicità web
Parlando di “contenuti audio” a qualcuno sicuramente sarà venuta in mente la fastidiosa pubblicità che ancora oggi si trova su numerosi siti internet. Cerchi una guida o un’informazione, trovi un articolo che ti sembra interessante e tutto a un tratto parte l’audio di un fastidiosissimo video che nemmeno vedi: devi scorrere la pagina finché non lo trovi, proprio lì, in basso a destra dopo un lungo scroll. E allora clicchi sulla “x” (se presente). Oppure come primo istinto disattivi l’audio del computer… mannaggia a me che l’avevo dimenticato acceso, e per lo più al massimo volume!
Troppi video pubblicitari - spesso expanding - uniti ad altrettanti posizionamenti infelici e ingannevoli hanno contribuito negli anni a far perdere di valore i contenuti audio: sempre questa pubblicità tra i piedi! Anche chi cerca video su youtube non vede l’ora che passino i famigerati 5 secondi per saltare lo spot e passare al contenuto vero e proprio.
Insomma, la pubblicità non ha esattamente aiutato a valorizzare l’importanza dei contenuti audio… ma ecco che arriva lo smartphone!
Contenuti audio e smartphone: un bene per il business
Alcune aziende hanno capito come usare i contenuti audio per aiutare il proprio business, andando a colpire gli utenti che si collegano da smartphone. E lo stanno facendo molto bene.
Partiamo da due fatti evidenti:
- Tante persone in mobilità - mezzi pubblici, auto, bici - usano lo smartphone con cuffie e auricolari;
- Chi usa lo smartphone trova spesso fastidioso dover leggere righe e righe di testo.
Queste aziende hanno ben capito la tendenza comune, e hanno agito di conseguenza. Ecco alcuni modelli diffusi:
- In molti siti aziendali si trovano pagine di servizi o di approfondimenti in cui un breve testo è seguito da un video o da un file audio che fornisce maggiori informazioni. In questo video / file audio solitamente è presente una persona autorevole che viene intervistata o spiega determinati argomenti.
La strategia è: catturo la tua attenzione con un breve incipit testuale, e per saperne di più ti stimolo a guardare (o ad ascoltare) il video. - Video con una voce fuori campo che sintetizza un discorso o un argomento, quasi in modalità servizio giornalistico da TG. La voce deve saper sintetizzare le immagini così che uno possa anche solo ascoltare e non per forza guardare.
Molte persone trovano l’ascolto meno impegnativo della lettura; le aziende che puntano molto ai contenuti audio desiderano proprio venire incontro a chi ha questo lato “debole”, per natura o per esigenze di spostamento. Così l’azienda riesce da un lato ad arrivare prima nella testa dell’utente, dall’altro a fidelizzarlo con contenuti di qualità: tutto a vantaggio del brand aziendale.
Contenuti audio e smartphone: alcuni consigli
Come sfruttare al massimo i contenuti audio per avere l’interesse di utenti che navigano tramite smartphone?
- Contenuti brevi: si consiglia di non superare i 2 minuti di lunghezza;
- Contenuti sintetici: al termine dei 2 minuti l’ascoltatore deve aver compreso appieno il discorso. Sconsigliatissimo il disperdersi in chiacchiere;
- Contenuti autorevoli: un approfondimento mirato e fornito da una persona considerata “influencer” (direttore d’azienda, responsabile di un reparto etc) ha un valore riconosciuto;
- Contenuti legati al contesto: il contenuto audio non può vivere di vita propria, a meno che non parliamo di Youtube. A livello di business, un contenuto audio deve rientrare in un progetto strategico di visibilità ed essere percepito come un reale completamento nella fase di trasmissione di informazioni e notizie;
- Contenuti con bottoni per la condivisione sui social: un video deve essere facilmente condivisibile, altrimenti l’azienda rischia di giocarsi una grossa fetta di visibilità.
Buon ascolto a tutti!