L’attività di ottimizzazione di un sito internet dal punto di vista del SEO - acronimo di Search Engine Optimization - richiede professionalità specifiche dotate di conoscenze tecniche, intuito ed esperienza.
Se si vuole rendere il proprio sito web il più possibile digeribile per i motori di ricerca bisogna mettere in atto una serie di accortezze e programmare interventi SEO una tantum e periodici. Scopriamo quali.
INTERVENTI SEO: OTTIMIZZAZIONE DEI META TAG
In un precedente articolo abbiamo visto una panoramica dei principali meta tag: il lavoro di un SEO si sviluppa molto attorno a questo tema, perché è fondamentale creare title e meta description accattivanti, stimolanti, unici per ogni pagina e che facciano leva sulle parole chiave, senza eccessi. Un SEO deve anche conoscere perfettamente le altre funzionalità legate ai meta tag e ai robots, come il “no index”, “no follow”.
L’ottimizzazione dei meta tag è uno degli interventi SEO da effettuarsi nella fase iniziale di sviluppo di un sito, ma è consigliato un check periodico tramite ad esempio tramite Google Search Console, grazie a cui è possibile tenere monitorati title e meta description, con alert in caso di doppioni o problemi.
INTERVENTI SEO: OTTIMIZZAZIONE DEI CONTENUTI MULTIMEDIALI
Anche i contenuti multimediali devono essere ottimizzati secondo regole precise: in particolare, le immagini devono contenere il testo alternativo, da valorizzare nel tag “alt”, che dia una descrizione testuale di cosa l’immagine rappresenta. Questo è utile per tutti gli utenti come non vedenti e ipovedenti che accedono a internet per mezzo di tecnologie assistive e lettori di schermo.
INTERVENTI SEO: CONTROLLO DEI BROKEN LINKS
Capaci di penalizzare in modo decisivo il posizionamento di un sito internet, il controllo dei broken links è un altro intervento SEO molto delicato, da ripetersi a cadenza regolare.
Nel corso dell’esistenza di un sito web capita spesso che si generino errori di URL: spostamenti di pagine, problemi con le piattaforme CMS, duplicazioni non risolte, pagine rimosse senza l’uso del redirect danno vita a errori 404 per cui una URL precedentemente indicizzata nei motori di ricerca risulta non più funzionante, e l’utente che vi arriva tramite una chiave di ricerca si trova di fronte a un errore senza essere rimandato alla pagina con la URL corretta o, qualora la pagina precedente sia stata rimossa, a una pagina semanticamente simile.
I broken links di un sito web possono riguardare sia i link interni (link che rimandano a una pagina dello stesso sito) o sia link esterni (link che rimandano a pagine di un sito esterno): in ogni modo è consigliato programmarsi un check periodico per sistemare qualsiasi tipo di problema, che può avere una doppia soluzione risolvibile in entrambe le varianti con un redirect 301:
- La URL della pagina non esiste più, e l’argomento non è più trattato → deve essere implementato un redirect 301 verso la home page;
- La URL della pagina non è più attiva, ma l’argomento è trattato in una pagina affine o è delegabile a una macro categoria → deve essere implementato un redirect 301 verso la pagina più vicina dal punto di vista semantico.
INTERVENTI SEO: MONITORAGGIO DEGLI ERRORI DI SERVER
Anche gli errori di server, i cosiddetti “Errori 500”, sono altamente penalizzanti: nascono nel momento in cui il server fatica a rispondere, rendendo il sito non disponibile o disponibile solo a tratti. Qualora gli errori 500 si ripetano troppo spesso è consigliata un’analisi accurata per valutare se valga la pena effettuare uno spostamento verso un server più affidabile e performante.
INTERVENTI SEO: CONTROLLO DELLA NEGATIVE SEO
Qualcuno - a mano o tramite strumenti automatici - può decidere di compiere un attacco SEO nei confronti del vostro sito, ad esempio facendovi linkare da siti fortemente spammosi o inserendo codice malevolo in alcuni file. Un buon tool di monitoraggio e un SEO perspicace sono in grado di tenere sotto controllo questi attacchi e risolverli limitando i danni.
INTERVENTI SEO: QUALI STRUMENTI USARE?
Per un lavoro SEO strutturato e organizzato è importante avvalersi delle giuste piattaforme, capaci di notificare gli errori e che permettono di programmare site audit a cadenza regolare, fornendo poi un report con tutti gli interventi necessari.
Partendo sempre dal presupposto che ogni piattaforma ragiona sulla base di propri algoritmi e che un buon SEO deve metterci il suo intuito e dare un proprio apporto personale senza basarsi unicamente sui report estrapolati dai tool, esistono alcuni strumenti molto utilizzati per l’ottimizzazione SEO e il monitoraggio degli errori di un sito:
- Google Search Console / Bing Webmaster Tool: sono le due piattaforme “regine” dell’ambito SEO per ciascun motore di ricerca. Danno indicazioni utili su come ottimizzare al meglio le pagine, sullo stato dell’indicizzazione, sulle chiavi di ricerca;
- Tool SEO come Semrush: stiamo citando uno dei più famosi strumenti SEO, ma esistono tonnellate di tool SEO, alcuni più generici - come appunto Semrush -, alti più focalizzati (Ahrefs per l’analisi dei backlink, GTMetrix per l’analisi delle prestazioni etc).
A fianco di tutto ciò deve esserci un professionista del SEO, che sa dove mettere le mani per rendere il sito il più possibile pulito ed efficiente.