Social Network: notizie vere o bufale?

Social Network: notizie vere o bufale?

Mai come negli ultimi tempi si sta assistendo al dilagare della mala informazione sul web. Basta un articolo capace di toccare la sensibilità della gente e subito si diffonde in rete a macchia d’olio, senza una verifica della sua attendibilità.

Quali sono i mezzi prediletti per la circolazione di bufale? Ovviamente i social network, Facebook in primis.

 

Facebook e siti di disinformazione: lì dove le bufale hanno origine 

Politica, religione, gossip, sport: quasi nessun ambito è esente dalle bufale che dilagano ogni giorno in rete e che vengono condivise sui social network e reputate vere da una larga fetta di utenza, generando spesso discussioni infinite.

Tutto sta correndo così velocemente che è quasi difficile risalire alle origini di questo fenomeno: di sicuro un ruolo rilevante lo gioca Lercio, portale decisamente ironico e irriverente ma che lascia intendere chiaramente l’esagerazione o la totale assurdità dei propri articoli. Ora Lercio è ben conosciuto dal popolo di internet, ma agli inizi qualche sua notizia veniva ritenuta vera da utenti un po’ troppo “creduloni”.

Sono presenti in rete altri portali simili a Lercio, che spesso hanno un nome somigliante a quello di un altro portale autorevole o di una testata giornalistica: è il caso di Corriere del Corsaro e il Corriere della Notte. Ce ne sono poi altri molto più “meschini” e focalizzati sul clickbaiting, ovvero sullo stimolo al click per scopi di introiti pubblicitari.

Ma cosa sarebbero tutti questi siti di disinformazione se non ci fosse Facebook? Probabilmente sarebbero già dimenticati: è per lo più grazie a Facebook che i loro articoli satirici vengono condivisi e diventano virali.

Non ci sentiamo però di dare colpa a Lercio & co per la diffusione delle bufale: l’intento di questi portali è dichiarato e va preso con un sorriso. Il problema vero lo si ha quando la bufala non è per nulla dichiarata: basta allora una scintilla su un tema delicato e sentito che subito scoppia la bufera.

E qui entra in gioco Google...

 

Google e Facebook: guerra alle bufale

Sollecitati dalla vicenda delle recenti elezioni americane, secondo cui in rete si sarebbero diffuse decine e decine di notizie false sui due candidati, i colossi Google e Facebook sono entrati in discussione.

Da un lato Google ha annunciato che i siti riportanti bufale e disinformazione non potranno più far circolare campagne pubblicitarie Google Adwords; dall’altro la piattaforma di Facebook, principale bersaglio nel mirino, è difesa a spada tratta da Zuckerberg, il quale tuttavia ha deciso di bloccare, allo stesso modo di Google, la possibilità di utilizzo dei sistemi pubblicitari ai siti specializzati nella mala informazione.

 

Social network e bufale: come riconoscerle?

Piattaforme pubblicitarie a parte, il problema delle bufale sui social network resta: come riconoscerle?

  • Diffidate da titoli eccessivamente scandalistici: gli articoli la cui preview riporta una frase palesemente non credibile o incentrata sulla call to action (“Incredibile! Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo”) vanno accuratamente evitati;
  • Verificate sui portali ufficiali di informazione: ANSA, Corriere e gli altri siti di notizie con una buona reputazione sono ancora un ottimo punto di riferimento per controllare la veridicità di certe notizie.


Quindi calma e sangue freddo: non fatevi prendere dalla foga della condivisione e del commento. Prima di pensare e trarre conclusioni, fate controlli incrociati, sempre!

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