Dando un’occhiata ai risultati di Google per la chiave di ricerca “disturbi visivi” appare subito evidente come le prime pagine siano tutte focalizzate sull’informazione: fatto salvo per eventuali annunci Google Adwords, non si parla di prodotti, ma di origini, cause e analisi dei differenti tipi di disturbi visivi che possono presentarsi.
Ciò evidenzia il fatto che gli utenti richiedono, in merito a questo topic, informazioni e contenuti esplicativi: e questo è un grande suggerimento per la strategia SEO Content che potreste adottare. Un’analisi di questo tipo ad esempio vi può spingere verso la creazione di un sito internet dove un eventuale blog a scopo informativo gioca un ruolo importante ai fini dell’indicizzazione e del posizionamento.
Come sfruttare i risultati dei motori di ricerca
I risultati dati dai motori di ricerca sono utilissimi a più scopi:
- Capire quali sono le richieste degli utenti: questo permette di definire una strategia SEO Content;
- Analizzare la possibilità di “colmare dei vuoti” informativi: copiare ciò che gli altri fanno non porta a nulla, anzi, bisogna offrire ai visitatori qualcosa di nuovo e distintivo;
- Percepire la differenza tra ciò che piace a voi e ciò che interessa agli utenti: la consapevolezza che non sempre l’idea che avete, per quanto brillante possa essere, è utile per i visitatori vi aiuta a prendere coscienza riguardo al fatto che per muoversi nel web servono analisi approfondite che vanno oltre la proposta singola. Questo non solo a livello di copywriting, ma più in generale per tutto il lavoro che sta dietro alla realizzazione e il mantenimento di un sito internet o di un sito e-commerce.
Bisogna porre attenzione: l’intuito gioca una parte fondamentale per chi lavora nell’ambito del web, per cui esso non deve essere mai lasciato da parte a vantaggio di analisi volte a guidare interamente la strategia. Con quanto detto finora intendiamo dare solo qualche suggerimento per far sì che l’idea non sia lasciata al caso, ma sia comprovata da un’analisi sul campo e possa portare risultati a breve termine: la situazione è comunque da valutare di volta in volta.
2. ANALISI DEI CONTENUTI ESISTENTI
Per capire il bisogno dei nostri utenti dal punto di vista dei contenuti, è necessario analizzare il “viaggio” che i visitatori compiono all’interno del nostro sito internet o, nel caso di un sito e-commerce, le informazioni che li spingono verso l’acquisto.
Ci sono diversi tipi di analisi che possiamo compiere all’interno del nostro sito web; vediamone alcune che si avvalgono dello strumento di analisi per eccellenza, Google Analytics.
Conversioni e comportamento
Google Analytics consente di settare percorsi e di monitorare le conversione per mezzo di un un’analisi a imbuto: grazie a questo siamo in grado di capire come i visitatori si muovono all’interno del nostro sito internet o sito e-commerce e in quale fase essi principalmente lo abbandonano.
Altro strumento molto utile dato da Google Analytics è quello relativo al flusso di comportamento, che mostra in modo molto efficace quale percorso gli utenti intraprendono all’interno del sito, le principali pagine di destinazioni, come avvengono le interazioni etc.
Il flusso di comportamento viene comparato agli obiettivi di conversione, qualora questi obiettivi siano stati correttamente impostati.
Bounce Rate
Sebbene il bounce rate (in italiano “frequenza di rimbalzo”) sia un parametro che non sempre può essere preso in esame se non collegandolo ad altri aspetti, in certe tipologie di analisi - come quella relativa alla strategia SEO Content - può risultare assolutamente utile: il cercare di capire perché una pagina ha un bounce rate più elevato rispetto a un’altra può dare un’idea ben precisa sull’efficacia del contenuto.
Perché una pagina ha una frequenza di rimbalzo così elevata rispetto a un’altra? Cosa spinge gli utenti ad abbandonarla? Diversi fattori entrano in gioco:
- Informazioni veicolate: sono carenti o non coerenti con le aspettative?
- Parole chiave: la pagina si è posizionata nei motori di ricerca per una keyword che non risponde alle attese dei visitatori del sito web?
- Fonte: l’utente arriva alla pagina tramite una fonte non rilevante?
- Struttura del contenuto e ottimizzazione On Page: il contenuto è ben formattato e scritto? Le intestazioni e i titoli sono chiari?
- Call-to-action: sono presenti call-to-action efficaci e di richiamo?
Una volta che si hanno chiare le aspettative degli utenti, da quali fonti essi provengono, com’è realmente strutturato il contenuto e di quali elementi la pagina web è carente o mancante, ci possiamo fare una maggiore idea sul perché la pagina ha un’alta frequenza di rimbalzo.
Tempo medio sulla pagina
Altro parametro di Google Analytics utile ai fini di un’analisi della strategia SEO Content è il tempo medio speso sulla pagina.
Anche in questo caso serve spirito critico, in quanto un tempo medio molto basso non necessariamente è da intendersi come negativo: può essere che sulla pagina sia presente una call-to-action molto forte verso un’altra pagina o sezione, il che giustificherebbe un valore minimo di permanenza a favore di un alto valore per la pagina successiva.
Questo tipo di analisi quindi dev’essere effettuata accuratamente: la pagina ha un tempo medio di permanenza basso perché da lì l’utente, richiamato da un’avvincente call-to-action, si muove verso un’altra pagina per restarci più tempo o per concludere un acquisto? Oppure un tempo minimo speso sulla pagina è seguito da un’uscita dal sito stesso?
Tempo medio sulla pagina, bounce rate e flusso di comportamento sono parametri spesso imprescindibili: uno completa l’altro.
3. ANALISI DEI BISOGNI DELL’UTENTE
Abbiamo già accennato all’importanza di capire i bisogni del target e cosa si aspetta l’utente dalle sue ricerche in rete. Oltre a quelle presentate, ci sono però altre modalità da utilizzare per capire meglio cosa i visitatori si aspettano: si tratta di metodologie che si prefiggono di parlare direttamente all’utente, non telefonandogli a casa (anche se potrebbe essere una buona idea!), ma avvalendosi di strumenti specifici che possono a pieno ritmo entrare nella strategia di marketing. Vediamo quali.
Uso di sondaggi online
È molto importante per l’utente il sentirsi valorizzato: un modo per garantirgli questo e allo stesso tempo per carpire informazioni utili è quello di effettuare dei sondaggi online . A tal proposito, ci sono moltissimi tool che permettono di impostare sondaggi e di diffonderli online: uno di questi è SurveyMonkeys, semplice da usare e con template pre-impostati o customizzabili. A prescindere da tool che si utilizza i sondaggi possono aiutare per analizzare in modo profondo i bisogni degli utenti, e nel contempo aiutare nella strategia di SEO Content.
E-mail marketing sugli abbandoni
A volte capita di trovarsi su un sito e-commerce e di iniziare un acquisto senza portarlo a termine: nel giro di pochi minuti ci perviene una e-mail che ci incoraggia a tornare indietro e a completare l’acquisto, spesso con un’offerta promozionale aggiuntiva.
Si tratta di un sistema di e-mail marketing sempre più in crescita: sebbene sia per lo più usato per siti e-commerce, nulla vieta di trasformarlo in un sondaggio atto a capire perché l’utente non abbia completato la procedura anche in altri casi (ala registrazione alla newsletter potrebbe essere uno di questi).
Opinioni sui social network
Sono sempre di più i brand che lanciano “l’opinione del giorno”, sottoponendo all’utente una domanda su un servizio o un’attività specifica e richiedendo un feedback e un suo consiglio sulle preferenze e su cosa possa essere migliorato. Generalmente questi sondaggi di opinioni sui social vengono associato a un hashtag ben preciso, e oltre a raccogliere informazioni aiutano nella diffusione del nome del Brand avvalendosi del poter della Social Interaction.
User testing
Un altro metodo per analizzare i bisogni dell’utente è quello di coinvolgerlo in fasi di test. Un tool che può essere utile in questo senso è Usertesting.com: osservando come l’utente interagisce con il sito web e facendo domande in tempo reale si possono ottenere informazioni importantissime per capire se il sito è ben strutturato dal punto di vista della user experience e se c’è qualcosa che eccede o che manca.
Live chat
Anche le live chat sono un ottimo strumento per raccogliere pareri e domande e per poter definire una strategia di SEO Content: in particolare, una live chat permette di carpire FAQ (Frequently Asked Questions), informazioni mancanti, parole chiave ricercate, problemi relativi al sito web, contenuti fuorvianti o ingannevoli.
La live chat può essere pensata in due modalità:
- Live chat tra più utenti: il gestore del sito può osservare cosa gli utenti si dicono ed estrapolare le informazioni utili per la strategia di marketing e di SEO Content, il tutto nel pieno rispetto della privacy;
- Live chat tra l’utente e il servizio clienti: capita di frequente che, in fase di navigazione del sito, spunti a un certo punto un form di chat con un operatore che saluta e si dichiara a completa disposizione e pronto a rispondere a qualsiasi domanda. Ciò favorisce il contatto, perché l’utente è invogliato a scrivere e a esporre i propri dubbi.
Dalla raccolta di tutte queste informazioni si può estrapolare un quadro di riferimento per aggiustare la propria strategia di SEO Content.
Ricerche sul sito
Anche l’analisi delle ricerche da parte dell’utente all’interno del sito, tramite l’apposito form generalmente caratterizzato da un comando esplicito come “cerca nel sito” o tramite l’icona della lente di ingrandimento, può essere molto utile ai fini SEO per mettere in evidenza le parole chiave più ricercate ed eventuali percorsi non chiari al visitatore.
STRATEGIA SEO CONTENT: CONCLUSIONE
Come emerge da questo articolo, e come si evince anche da articoli che abbiamo già affrontato in precedenza, creare una strategia di SEO Content non è così banale né tanto meno può essere un’azione improvvisata: richiede anzi tempo, energie e una capacità di cogliere appieno cosa gli utenti desiderano.
Solo comprendendo con chiarezza cosa gli utenti si aspettano potete dare le risposte di cui essi hanno bisogno; una delle strade possibili è quella di mixare i dati provenienti dall’analisi dei risultati di ricerca, dall’analisi dei contenuti esistenti e dall’analisi dei bisogni dell’utente. Ciascuno di questi aspetti ha delle proprie peculiarità e richiede l’uso di strumenti differenti, ma non facciamoci spaventare… il successo è possibile, se gli obiettivi sono chiari e la strategia è ben definita.